PATRIMONI DELLA CRIMINALITA’, CICLO DI CONFERENZE DEL CENTRO FIAMMA IN COLLABORAZIONE CON IL MIBAC

Nel mese di Dicembre si è svolto un ciclo di conferenze sulla gestione dell’enorme Patrimonio sottratto alla criminalità organizzata, promosso dal Centro Nazionale Sportivo Fiamma in collaborazione con il MIBAC in merito al programma di sostegno alle conferenze e pubblicazioni di interesse nazionale.

COMUNICATO STAMPA 

In collaborazione con il Ministero per i Beni Culturali, nell’ambito delle attività di sostegno alle iniziative culturali per convegni o pubblicazioni, si è inteso promuovere un ciclo di conferenze sui patrimoni sottratti alla criminalità ed il loro riuso dal titolo

“LE CARATTERISTICHE DEI PATRIMONI E DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE SOTTRATTE ALLA CRIMINALITÀ: CULTURA, CODICI, RICADUTE OPERATIVE.”

Il tema del riutilizzo e della gestione di particolari tipi di beni, come i beni confiscati alla camorra, assume sempre maggiore importanza in modo particolare se considerati come Grandi Attrattori Turistici (es. il Castello Mediceo confiscato alla Nuova Camorra Organizzata di Cutolo), oppure come strumenti di sviluppo culturale e sociale, in realtà difficili infatti essi stesso rappresentano la riconquista del territorio da parte dello Stato. I cittadini sotto questo aspetto sono chiamati a divenire una parte importante della società nel cercare di recuperare i propri spazi, ossia quei vuoti urbani che si sono venuti a creare a causa delle organizzazioni criminali, e a riconvertirli in luoghi dove ritrovarsi affinché essi possono riacquisire di nuovo il loro valore di Beni comuni.

Fanno riferimento a quelle risorse materiali o immateriali possedute in comune, ovvero risorse dal cui uso nessuno ne è escluso e dove il beneficio deve intendersi collettivo. Questa caratteristica, tuttavia, sottopone tali beni ad un fenomeno definito la “tragedia” dei beni comuni. Essa consiste in quella peculiare situazione per cui essendo beni di tutti, sono in realtà di nessuno e quindi sottoposti ad un abuso e destinati a perdere la funzione originaria di utilità per lo sviluppo e la sopravvivenza della comunità alla quale appartengono.

Ovviare a questo fallimento è possibile se a prendersi cura della gestione dei beni comuni sono lo Stato o il Mercato, tuttavia l’esperienza ha mostrato come forme di gestione ispirate a forme “comunitarie di possesso”, sono risultate efficienti consentendo per secoli la produzione di benefici per la comunità.

Si tratta, allora, di andare oltre le due classiche forme di gestione Stato/Mercato a cui siamo abituati a guardare e a pensare che è possibile percorrere sentieri di riflessione che conducano verso forme di gestione che si avvicinano a quella che Ostron definisce la “terza via”.

Diventa, perciò, di fondamentale importanza l’individuazione di forme di gestione condivisa degli asset comunitari al fine di consentire che la loro rigenerazione e riutilizzo produca benefici per l’intera comunità e rappresenti reali occasioni di sviluppo economico e sociale.

Tutto questo non avviene se non si avvierà un’intensa attività di sensibilizzazione ai temi di interesse generale come il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra. Da qui l’importanza e l’esigenza di informare la comunità locale sulle potenziali risorse del ricco patrimonio dei beni confiscati presente in Campania in modo particolare quelli riferiti ai potenziali Grandi Attrattori turistici, che possono rientrare non solo quelli intesi come Beni culturali veri e propri come tenute antiche o castelli, ma anche realtà immobiliari come Tenute agricole di pregio, Beni ambientali come laghi e riserve naturali, strutture architettoniche di avanguardia, e quando altro posso diventare di interesse culturale e non solo sotto l’aspetto di promozione della legalità. Questo sarò uno dei temi principali dibattuti nell’arco del programma organizzato dal Centro Nazionale Sportivo Fiamma.

Obiettivo principale dell’iniziativa in oggetto sarà chiarire le normative vigenti in materia ed evitare di incorrere nelle numerose difficoltà incontrate nella loro applicazione a causa della carenza d’informazioni. Rendere i partecipanti consapevoli in merito alla specificità dei beni e allo stesso tempo delle opportunità di sviluppo economico e sociale raggiungibili attraverso il loro utilizzo, nonché delle principali esigenze di una gestione dei beni confiscati efficace e sostenibile. Il programma articolato, in più sessioni di seminari e convegni, intende affrontare tutti gli aspetti della gestione dei beni confiscati tramite un approccio multidisciplinare rivolto a differenti target di destinatari:

1.         Soggetti destinatari di beni confiscati: Terzo Settore (es. cooperative, onlus, non profit, associazioni, ecc.)

2.         Soggetti vari (Pubblica Amministrazione, docenti di vario ordine scolastico, amministratori giudiziari, ordini professionali, etc.)

3.         Soggetti finanziatori/partner (es. imprese private, banche, fondazioni, ecc.)